Traduzione dello scritto dell’Abbé Amé Gorret, in Autobiographie et écrits divers, tratto da un articolo pubblicato dall’Abbé Gorret, presumibilmente in risposta a “Le Touriste” di Firenze, tra il 20 maggio 1875 ed il 20 agosto 1876, ritagliato ed incollato dall’autore su di un quaderno.
Vi è una triste mania, tra quelli che scrivono relazioni di viaggio sulla Valle d’Aosta, ed è la mania d’incontrare dappertutto dei cretini e dei gozzuti e, sovente, si pretende di farne dei ritratti nei quali fortunatamente nulla di ciò che la natura ha prodotto si rispecchia. Occorre dividere questi autori-cretini in due tipi: gli uni hanno realmente visitato e percorso la Valle d’Aosta e questi sono i più sobri e moderati, non notano i cretini che per la forma e per pagare tributo alla moda; i secondi non hanno mai messo piede sul suolo valdostano, e per dar l’impressione d’aver visitato il paese, accumulano cretini su cretini, gozzuti su scemenze, credendo di imporre la loro relazione a forza di calunnie e di ritratti tristi o a fosche tinte.
Ciò che è più penoso ancora delle relazioni scritte di getto, è che le guide di viaggio spesso ricopiano questi giochi della fantasia e ve li presentano come realtà.
Da de Saussure in poi, si crederebbe di non essere passati a Villeneuve, o almeno si temerebbe l’incredulità dei lettori, se non si fossero incontrati numerosi cretini a Villeneuve. È proprio l’ora di ristabilire la verità delle cose e di presentarle come esse sono veramente.
Il cretinismo è una triste e spaventosa infermità che la scienza medica potrà prevenire attraverso l’igiene molto prima di poterne approfondire le cause multiple.
Abbé Amé Gorret, Autobiographie et écrits divers, Administration Communale de Valtournenche, Turin 1987, pagg. 264, 265, traduzione dal francese di André Navillod (2012).